Valerio Cuomo conquista uno splendida medaglia d’argento ai Mondiali under 20 di Plovdiv e si aggiudica la Coppa del Mondo di specialità. Oro a squadre per il secondo anno consecutivo.
Sin da piccolo si notavano le prime avvisaglie di un talento enorme tutto da scoprire.
Da piccolo sfrecciava più veloce degli altri.
Da piccolo saltava più in alto di tutti nonostante fosse più bassino.
Da piccolo, anche se non aveva ancora capito come vincere e come trionfare sulla fisicità altrui, si intravedeva una intelligenza, una visione fuori dal comune. Poteva sbagliare esecuzione ma era sempre un passo avanti all’avversario.
Guidato da una intramontabile incapacità di accettare una sconfitta, forse la sua arma più affilata, che spesso gli ha fatto del male ma che lo ha reso più forte.
Intanto quel bambino piccolo studiava gli assalti, ragionava, si allenava come un matto, perdeva, si arrabbiava ancora, ma intanto cresceva ed iniziava a vincere.
Con le prime vittorie, come spesso accade, è arrivata una sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi e con essa la convinzione che forse quella incapacità di perdere era dovuta in realtà alla certezza di poter vincere. Ed è stato così.
Nella categoria under 17 i primi risultati di spessore nazionali e soprattutto internazionali con il titolo di campione Europeo a squadre conquistato a Maribor nel 2015. L’anno scorso, al primo anno nella categoria U20, sorprese il mondo conquistando una meravigliosa medaglia d’argento individuale perdendo contro il russo Bruev per una sola stoccata, cui fece seguito l’oro conquistato nella prova a squadre.
Quest’anno a Plovdiv era chiamato nella difficile impresa di riconfermarsi, missione complicatissima in un’arma volubile come la spada, ed in più con la pressione addosso di un primo posto nella classifica di Coppa del Mondo da difendere. Valerio, senza battere ciglio, con apparente semplicità, ha affrontato e sconfitto ad uno ad uno tutti gli avversari che ha trovato sulla sua strada conquistando matematicamente, una volta entrato in semifinale, la Coppa del Mondo di specialità! Un traguardo incredibile, un’impresa anche più difficile di un Mondiale perché spalmato sulle diverse prove di Coppa del Mondo al termine del quale viene premiato lo spadista più forte e continuo dell’intero anno agonistico.
Una volta vinta la semifinale contro il compagno di squadra Cosimo Martini, Valerio, guidato dal maestro Carmine Carpenito, è sembrato inarrestabile anche nella finale fino a quei 10-20 secondi finali di fretta, di voglia di vincere, di chiudere i conti che gli sono costati la medaglia d’oro di una sola stoccata contro un altro russo, Guzhiev, con il punteggio di 15-14.
10-20 secondi che forse si ricorderà a lungo ma che, come da piccolo, non faranno altro che renderlo più forte.
Non pago, insieme ai compagni di squadra Buzzacchino, Martini e Vismara, ha conquistato la medaglia d’oro a squadre.
Il titolo di campioni in carica non è sembrato pesare sulle spalle dei giovani spadisti italiani messi subito a dura prova da un canali di scontri diretti tutt’altro che semplice.
Infatti, sin dai quarti di finale hanno dovuto affrontare la temibile Russia, sconfitta con il punteggio di 41 – 40, seguita a ruota dall’altrettanto complicato march contro l’Ungheria, un altro assalto al cardiopalma concluso con il punteggio di 43 – 42.
Dopo queste due rilevanti vittorie l’Italspada non si è rilassata, trionfando in maniera netta in finale contro la Polonia (45 – 32)
Campioni del Mondo per due anni di seguito, un’impresa sorprendente e straordinaria figlia del loro talento nonché dello splendido lavoro di squadra guidato dal Commissario Tecnico Sandro Cuomo e dal suo staff.
Foto Augusto Bizzi